Oggi altri 5 lavoratori sono stati uccisi sul lavoro. A Roma, Alessandria, Venezia, Melfi, Modena cinque vite sono state spezzate mentre lavoravano in condizioni disastrose.
Colpisce l’infortunio mortale di Melfi dopo che molte denunce sono state fatte dai lavoratori e dalle Organizzazioni Sindacali di quell’azienda.
Anche la FIAT in pochi giorni, dopo Cassino, è luogo di morte per ritmi, orari, carichi di lavoro, stress e catena di appalti fino alla esasperazione.
Nessuna regione e provincia si salva da questo continuo stillicidio di omicidi bianchi. E’ una emergenza nazionale e così deve essere affrontata dal governo. Subito va impedito che apprendisti, nuovi assunti e precari siano adibiti a mansioni pericolose. Subito vanno applicate le deleghe previste dalla attuale legge sulla sicurezza.
Subito vanno avviati percorsi processuali veloci e pene certe per i colpevoli. Subito va messo un tetto massimo all’orario di lavoro giornaliero settimanale e mensile.
Subito va modificata la legge 30 sulla frammentazione d’impresa e sugli appalti.
Insomma il governo deve reagire chiamando per nome e cognome i responsabili di questo stillicidio a partire dalla Confindustria.
Rifondazione Comunista agirà ad ogni livello istituzionale, nazionale e locale, in ogni conflitto sociale, su ogni violazione della vita umana perpetrata da imprese che operano contro la legge facendo di questi argomenti la vera, più importante necessità di cambiamento per l’attuale governo. Anche il governo provinciale deve assumersi le sue responsabilità alla luce delle morti bianche che in provincia hanno superato la decina nel corso dell’anno.
Il mondo del lavoro, a partire dai giovani precari fino agli operai esposti nei cantieri e negli impianti pericolosi, va protetto immediatamente dando segnali precisi così come stiamo chiedendo.
Fabio Visentin
segretario provinciale di Rifondazione comunista
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