candidati prc alle provinciali 2013

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29.1.12

PRC – Comunicato stampa sulla vicenda Memc

Il patrimonio rappresentato dalla Memc non deve andare disperso. La politica deve intervenire. La Memc occupa 550 dipendenti, dei quali circa 200 addetti alla produzione del silicio poli cristallo, destinato al settore del fotovoltaico. La multinazionale Memc ha dichiarato che intende sospendere la produzione di policristallo a causa dei costi elevati di questo processo industriale: oggi i lavoratori di questo reparto sono in cassa integrazione e l’intero stabilimento è piombato nell’incertezza circa il futuro produttivo e occupazionale. Riteniamo che tutto il territorio debba fare ogni cosa possibile per scongiurare la chiusura di questa fabbrica; altrimenti l’impatto occupazionale sarebbe pesantissimo. Oltretutto verrebbero persi posti di lavoro estremamente qualificati: in questi anni sono stati proprio la professionalità e la dedizione al lavoro dei dipendenti a consentire alla Memc di raggiungere importanti risultati industriali e finanziari. Negli anni del boom del fotovoltaico i lavoratori non hanno certo lesinato sulle ore di straordinario garantendo una elevata qualità del lavoro. Questo patrimonio non può essere disperso. Ma oltre ai dipendenti della Memc, ci sono molti altri posti di lavoro a rischio: infatti, vanno aggiunti i 50 della Evonix (l’azienda che fornisce alla Memc la materia prima) e l’indotto. Insomma, riteniamo che in pericolo ci siano almeno 1.000 posti di lavoro. La multinazionale americana ha dichiarato di sospendere la produzione di silicio poli cristallo a causa degli elevati costi di produzione. Non si tratta di un mercato in declino: alla Fiera di Casa Clima espongono almeno dieci aziende di rilievo internazionale del settore del fotovoltaico che utilizzano come materiali proprio quelli derivanti dalle produzioni della Memc. E’ indubbio che le decisioni assunte lo scorso anno dal Governo Berlusconi – Lega (la riduzione degli incentivi per il fotovoltaico) abbiano avuto pesanti ripercussioni sul settore: le aziende del distretti di Padova del fotovoltaico sono in crisi con un forte ricorso alla Cassa Integrazione e con 5.000 posti di lavoro a rischio. Questo dimostra che si tratta di un settore molto sensibile alle decisioni politiche. La politica, quindi, può fare molto per risolvere questa crisi. La politica, quindi, deve dimostrare di avere a cuore le sorti dei lavoratori e delle produzioni industriali del nostro Paese, e lo deve fare con decisioni concrete. Se la ragione della sospensione della produzione sta nei costi elevati riferiti a materia prima ed energia, è innanzitutto nei confronti di questi aspetti che la politica deve intervenire. Da una parte favorendo un accordo tra Memc ed Evonix per abbassare il costo del TCS (La materia prima necessaria alla produzione di silicio); dall’altra intervenendo direttamente sulle aziende pubbliche (SEL e AE) per garantire l’abbassamento dei costi energetici. Tra l’altro le aziende energetiche del territorio partecipano, attraverso Delmi, all’attuale operazione Edison- Edipower: con la soluzione data a questa vicenda faranno parte del secondo gruppo italiano per capacità energetica installata (A2A, Iren, Edipower).
Le quantità di energia e la capacità di produzione installata non mancano di certo e un Gruppo di queste dimensioni deve essere interessato ad una operazione industriale di questo tipo. Come ottenere l’abbassamento dei costi energetici è un argomento da discutere e decidere nel merito, visto che esistono diverse ipotesi in proposito: attraverso un accordo di programma tra la Memc e le aziende pubbliche fornitrici; attraverso un intervento normativo (sul modello del decreto “salva Alcoa”, ma con esito diverso rispetto alla fine che ha fatto lo stabilimento di Porto Vesme…); attraverso un progetto di autoproduzione legato allo sviluppo del teleriscaldamento cittadino ecc. L’importante è che queste ipotesi vengano affrontate nel merito e che una decisone concreta venga assunta in tempi rapidi. In questo senso le Amministrazioni Locali devono mettere in campo una decisone e una concretezza maggiori rispetto a quelle sin qui manifestate. Infine, non ve dimenticato l’obiettivo di sviluppare la filiera del fotovoltaico facendo in modo che almeno una parte del silicio prodotto dalla Memc e che viene spedito in Cina rimanga sul territorio per poter installare e sviluppare nuove attività industriali (e quindi nuovi posti di lavoro). In questo senso, anche un Protocollo di Intesa che coinvolgesse il distretto del fotovoltaico di Padova (ma anche altri territori) potrebbe andare in questa direzione. Ci sembra che la vicenda della Memc e del silicio, per la complessità dei problemi che pone, necessiti di una forte e autorevole regia politica: il Ministero dello Sviluppo Economico dovrebbe convocare un tavolo di crisi (come ha fatto per le altre 200 vertenze di rilievo nazionale). Se il Governo in carica intende risolvere concretamente questa crisi industriale e occupazionale deve attivare gli strumenti di cui dispone. Esempi di Accordi di Programma finalizzati a salvare posti di lavoro e a sviluppare attività produttive ne esistono. Riteniamo che la produzione Memc abbia una valenza nazionale e che per la sua complessità necessiti di un Accordo di Programma complessivo che sistemi tutti i tasselli di questo mosaico: la parte energetica, le forniture di materia prima, le connessioni con l’area urbana (teleriscaldamento), la completezza della filiera del fotovoltaico in grado di generare nuove iniziative industriali e nuovi posti di lavoro. Su questo obiettivo concreto, come Rifondazione Comunista garantiamo il nostro impegno.

Matteo Gaddi
Dipartimento Nord di Rifondazione Comunista

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