candidati prc alle provinciali 2013

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6.4.09

Mozione/Beschlussantrag PRC

Oggetto: campagna a favore del latte materno

È stato definitivamnente approvato dal Senato lo scorso 27 gennaio, fra i tanti, l’articolo 19 comma 18 del cosiddetto “pacchetto anticrisi”. Il citato comma dice testualmente:

“18. Nel limite di spesa di 2 milioni di euro per l’anno 2009, ai soggetti beneficiari delle provvidenze del Fondo di cui all’articolo 81, comma 29, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è altresì riconosciuto il rimborso delle spese occorrenti per l’acquisto di latte artificiale e pannolini per i neonati di età fino a tre mesi. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono stabilite le modalità di attuazione del presente comma.”

Sappiamo oramai, da anni di studi e ricerche, che i bambini alimentati con latte artificiale si ammalano più spesso e in maniera più grave rispetto a quelli allattati al seno. Questo si traduce in un aumento della spesa pubblica: aumento di visite pediatriche, di ricoveri in ospedale, di acquisto di medicinali. Significa anche maggiori spese per le famiglie: anche se l'assistenza sanitaria è gratuita, molti contratti lavorativi non prevedono congedi pagati per i genitori che si assentano per la malattia dei figli. Un figlio ammalato, per molti genitori, significa quindi uno stipendio più basso a fine di mese.
Inoltre è da temere che, fornendo latte artificiale gratuitamente per i primi tre mesi, molte famiglie inizino a utilizzarlo proprio per la sua gratuità, senza considerare che dal quarto mese in poi questo gravoso onere sarà interamente a carico della famiglia. A fronte di un risparmio di circa 250,00 euro nei primi tre mesi, grazie al “decreto anticrisi”, le famiglie dovranno infatti prevedere una spesa di altri 650,00 euro fino al compimento dei 12 mesi Questa spesa sarebbe evitata se il bambino fosse allattato al seno.
In una famiglia a basso reddito si corre il rischio concreto che, non riuscendo a far fronte alla spesa, si ricorra ad alimentare inadeguatamente il bambino, ad esempio aumentando la diluizione del latte artificiale o ricorrendo prematuramente al latte vaccino. Queste pratiche sono molto dannose per la salute.
Sappiamo anche che più del 95% delle donne può allattare, a patto che ci sia un adeguato sostegno da parte degli operatori sanitari, della famiglia, della società.
Il latte materno è gratuito per sempre e assicura bambini più sani, nel breve e nel lungo periodo. Questo sarebbe il vero risparmio, sia per le famiglie che per lo Stato.
L’allarme è stato lanciato, nel quasi assoluto silenzio dei mass media e dei partiti politici, dall’IBFAN, International Baby Food Action Network (Rete Internazionale per l’Alimentazione Infantile), un’associazione internazionale che si propone di contribuire a far migliorare in modo duraturo le pratiche alimentari per i neonati ed i bambini.
L’eliminazione delle pratiche scorrette di commercializzazione di tutti gli alimenti sostitutivi del latte materno (latti e altri cibi per lattanti e bambini piccoli) e degli accessori atti alla loro somministrazione (biberon e tettarelle) è oggetto del Codice Internazionale OMS/UNICEF per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno e delle successive pertinenti Risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità, sottoscritti da tutti i governi del mondo compresa l’Italia.

I pericoli contenuti nel suddetto articolo devono dunque farci riflettere anche a livello locale, ancora di più se teniamo conto che l’Ospedale di Merano è stato il primo ospedale in Sudtirolo a essere nominato dall’Unicef “Ospedale amico del bambino” perché promuove il latte materno.

Premesso ciò, il Consiglio Comunale impegna la Giunta comunale di Merano di

promuovere una campagna di informazione e di sensibilizzazione a favore del latte materno, eventualmente anche in collaborazione con altri enti ed organizzazioni locali.

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