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15.9.10

Le opere che inghiottono soldi pubblici a vantaggio di pochi vanno chiuse, non ampliate.

I dati del bilancio della Abd, la società che gestisce l’aeroporto bolzanino, presentati ieri alla stampa, denunciano una perdita di 1,8 milioni di euro per il 2009 e ne prevedono una uguale per il 2010, oltre alla spesa di 6,5 milioni per l’adeguamento delle strutture e di altri 2,6 per l’impianto di illuminazione, ovviamente tutti soldi pubblici.

Poco tempo fa, intervenendo al meeting di CL a Rimini, Ministro dei Trasporti e Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato ammettevano che la situazione degli aeroporti in Italia è decisamente fuori controllo. Il primo riconosceva che “106 aeroporti in Italia sono troppi” e il secondo addirittura sosteneva che “sarebbero sufficienti 3 o 4 aeroporti oltre a quelli per le isole”.

Con ciò confermavano tra il resto quello che era emerso da una ricerca portata avanti dal “Gruppo di lavoro di Laives” conclusasi con un convegno promosso da Rifondazione Comunista nel giugno del 2007: l’aeroporto Bolzano-Laives era destinato, come tutti i piccoli aeroporti e in particolare quelli costruiti tra i monti, a essere perennemente in perdita, perdite consistenti e destinate a essere coperte dai finanziamenti pubblici e quindi sottratti ad altri settori di spesa, in particolare scuola e sanità.

Invece che prendere atto di tutto questo e arrivare alla logica conclusione che una struttura destinata a causare costantemente simili perdite finanziarie è meglio chiuderla, i dirigenti della società gestionaria propongono l’ampliamento della struttura, cioè ulteriori finanziamenti destinati a produrre ulteriori perdite di bilancio proseguendo in una spirale senza vie d’uscita.

Ma i cittadini di Bolzano e provincia hanno niente da dire? Sono contenti che i soldi pubblici, derivati dalle tasse che continuano a pagare, siano destinati a opere di questo tipo, utili prevalentemente a chi le mette in atto e le gestisce? E tutto questo mentre si parla da mesi di drastici tagli alla spesa pubblica, si programmano drastici tagli alla sanità e si aumentano di continuo i tikets e si annuncia la riduzione di centinaia di posti di lavoro tra i dipendenti della Provincia. Il modello economico basato sulle “grandi opere”, porta ricchezza solo a piccole lobbie economico finanziarie e sottrae risorse importanti ad uno sviluppo equilibrato della società. Che razionalità c’è nel perseguire il finanziamento di opere che producono ricchezza per pochi e nel tagliare invece gli investimenti che favoriscono l’occupazione e il benessere della maggioranza dei cittadini?

Fabio Visentin

Segretario di Rifondazione Comunista dell’Alto Adige

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