Nella mattinata di oggi si è svolta una conferenza stampa a Merano, nella quale Matteo Gaddi (responsabile dipartimento nord di Rifondazione), Fabio Visentin (segretario provinciale del PRC di Bolzano), Silvia Grinzato (membro del comitato politico provinciale) e David Augscheller (consigliere comunale del PRC a Merano) hanno spiegato le proposte del PRC per il superamento della crisi Memc di Sinigo, colosso del silicio. Nel pomeriggio i rappresentanti di Rifondazione hanno avuto un incontro con le RSU dello stabilimento per informare i rappresentanti sindacali. Di seguito i punti più rilevanti delle proposte di Rifondazione:
Memc di Sinigo: occorrono interventi concreti da parte di Provincia (e Comuni) e Governo centrale sia nell’immediato per sbloccare la situazione, sia per programmare e garantire il futuro della fabbrica.
La politica deve dimostrare di avere a cuore le sorti dei lavoratori e delle produzioni industriali del nostro Paese, e lo deve fare con decisioni concrete.
Le proposte di Rifondazione Comunista.
Per l’immediato.
Se la ragione della sospensione della produzione della Memc sta nei costi elevati della materia prima e dell’energia, è innanzitutto nei confronti di questi aspetti che la politica deve intervenire.
- Favorendo in primo luogo un accordo tra le aziende energetiche partecipate dagli enti locali (SEL e AE) per garantire l’abbassamento dei costi energetici.
È appena stato fatto con la benzina, lo si può fare anche per l’energia elettrica.
La Giunta Provinciale ha appena deliberato l’azzeramento delle accise locali sull’energia elettrica; se questo non dovesse bastare riteniamo che si debba intervenire anche sul prezzo stesso dell’energia erogata dalle municipalizzate locali.
In alternativa andrebbe concordato col Governo un provvedimento simile al decreto “Salva Alcoa”.
Ovviamente si tratta di una “soluzione ponte” in attesa che si concretizzi una soluzione definitiva: la nuova linea di interconnessione con l’estero o l’autoproduzione.
- In secondo luogo la politica può intervenire per ridurre i costi della fornitura di materia prima, il triclorosilano-TCS, favorendo un accordo tra Memc ed Evonik utilizzando uno degli strumenti già previsti (es. contratti di rete).
Per il prossimo futuro.
La soluzione vera per la Memc sta nell’elaborazione di un disegno di politica industriale di ampio respiro.
Un’ipotesi seria sarebbe quella di costituire un vero e proprio distretto delle energie alternative anche con la partecipazione del nuovo polo energetico italiano (ex Edison). Si tratta dell’attuale operazione Edison- Edipower: con la soluzione data a questa vicenda SEL e AE faranno parte del secondo gruppo italiano per capacità energetica installata (A2A, Iren, Edipower). Le quantità di energia e la capacità di produzione installata non mancano di certo e un Gruppo di queste dimensioni deve essere interessato ad una operazione industriale di questo tipo.
L’obiettivo di sviluppare la filiera del fotovoltaico deve essere assunto anche dal Governo in carica, su proposta dei livelli di governo locali (Provincia e Comuni di Bolzano e Merano), facendo in modo che almeno una parte del silicio prodotto dalla Memc e che viene spedito in Cina rimanga sul territorio per poter installare e sviluppare nuove attività industriali (e quindi nuovi posti di lavoro). In questo senso, anche un Protocollo di Intesa che coinvolgesse il distretto del fotovoltaico di Padova (ma anche altri territori) potrebbe andare in questa direzione.
Se il Governo in carica intende risolvere concretamente questa crisi industriale e occupazionale deve attivare gli strumenti di cui dispone. Esempi di Accordi di Programma finalizzati a salvare posti di lavoro e a sviluppare attività produttive ne esistono.
Riteniamo che la produzione Memc abbia una valenza nazionale e che per la sua complessità necessiti di un Accordo di Programma complessivo che sistemi tutti i tasselli di questo mosaico: la parte energetica, le forniture di materia prima, le connessioni con l’area urbana (teleriscaldamento), la completezza della filiera del fotovoltaico in grado di generare nuove iniziative industriali e di ricerca avanzata e nuovi posti di lavoro.
Nessun commento:
Posta un commento