candidati prc alle provinciali 2013

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4.8.12

A pagare sempre i più deboli

Merano – Giovedì 2 agosto – Dopo più di tre ore di dibattito sulle modifiche del regolamento di polizia urbana presentato dalla maggioranza che vorrebbe introdurre il divieto di richiedere l’elemosina nel comune di Merano non si è ancora arrivati al voto. All’articolo 5/bis – Divieto di accattonaggio si legge: „A tutela della sicurezza e del decoro della città non sono consentiti l’accattonaggio e la richiesta di elemosine nei luoghi di seguito indicati…” e segue una lista di luoghi che di fatto vieta la richiesta di elemosina su tutto il suolo cittadino. È sempre la solita storia: il problema della sicurezza e, nel nostro caso, addirittura il problema del decoro della città vengono messi in relazione con la presenza dei mendicanti.
In sei emendamenti alla deliberazione della maggioranza (altri emendamenti sono stati presentati da Verdi e PD) il consigliere di Rifondazione David Augscheller chiede fra l’altro “semplicemente” lo stralcio dell’articolo 5/bis e degli articoli correlati (p.es. paragrafo 11 dell’art. 21, dove si definiscono le sanzioni per chi mendica che vanno dai 25 ai 250 Euro!!!)
Nel suo intervento Augscheller si è basato sostanzialmente su 5 principi:
1. Il così detto “accattonaggio aggressivo” è già perseguibile secondo le leggi vigenti; la tutela degli animali (che è un altro argomento usato dalla maggioranza ) è già regolamentata dalle leggi vigenti;
2. La delibera ha un solo fine populistico: quello di garantirsi quei voti che, per l’SVP, rischiano di spostarsi ulteriormente a destra verso i Freiheitlichen (il consigliere dei Freiheitlichen guarda caso aveva già presentato una sua mozioni praticamente identica, ma non ancora discussa in aula); e tutto questo gioco politico a spese dei più emarginati e poveri;
3. Eticamente il divieto di elemosina è intollerabile perché l’elemosina (o la solidarietà), a parte il fatto che è un diritto, fa parte della nostra cultura (laica e cristiana, ebrea, musulmana etc.);
4. Da un punto di vista metodologico l’art. 5/bis è, possibilmente, ancora più assurdo: è prevista la confisca dei soldi/beni elemosinati e sanzioni che vanno fino a 250 euro; un mendicante verrà arrestato? Pagherà? E se non è (come probabile) in grado di pagare? Un vigile è in grado di constatare se un animale in possesso di un mendicante ha più o meno di 180 giorni di età (se ne ha di meno infatti il mendicante verrebbe sanzionato)?
5. Giuridicamente il testo presentato dalla maggioranza è improponibile: infatti l’art. 5/bis non differenzia fra accattonaggio aggressivo e non, non si riferisce al crimine organizzato etc., e dunque non rispetta minimamente il giudizio del TAR di Bolzano che nella sentenza 316/2008 aveva rigettato un ordinanza del Sindaco di Merano proprio perchè si vietava l’accattonaggio in generale. Errare humanum, perseverare diabolicum…
Durante il dibattito, la giunta si è arrampicata sugli specchi spiegando che con la modifica del regolamento si vorrebbe colpire l’accattonaggio organizzato e che il divieto sarebbe circoscritto al centro storico. Peccato però che nel nuovo testo non ci sia alcun riferimento all’accattonaggio aggressivo e organizzato e il nuovo regolamento di fatto impedirebbe l’elemosinare su tutto il territorio cittadino (che è diritto di ogni individuo, se svolto in modo pacifico).
Dopo più di tre ore di dibattito il comandante dei vigili urbani infine spiegava che sul suolo cittadino ci sono all’incirca 15 (quindici!!!!) mendicanti e che ogni qual volta che erano nati dei problemi (anche fra mendicanti) si era proceduti “secondo le leggi vigenti”!!!!
Il dibattito è stato interrotto dopo le 23 e verrà ripreso nella riunione del 5 settembre (mentre l’8 e il 9 agosto si discuterà di urbanistica). E comunque questa lotta non è di certo finita qui…anzi! .
Che dire: speriamo che agli habitué delle santissime messe domenicali che hanno presentato questo testo abominevole, la prossima volte che prendono la comunione gli resti almeno un po’ di amaro in bocca… e che il 5 settembre ritirino la loro delibera, dato che anche all’interno della maggioranza c’è chi è pronto a votare contro.

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