“All’art. 11 della nostra Costituzione è scritto che ‘l’Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo
di risoluzione delle controversie internazionali’. Noi vogliamo
semplicemente l’attuazione di questo articolo, vogliamo che l’Italia si
impegni per la pace e non per la guerra”. La Rivoluzione civile di
Antonio Ingroia passa anche da qui, per riscrivere la politica estera
dell’Italia, per archiviare le scelte sbagliate e insensate dei governi
Berlusconi e Monti.
“Chiediamo di ritirare immediatamente le truppe dall’Afghanistan
e di revocare le spese militari, anche se già decise, come quelle per
gli inutili cacciabombardieri F-35”, ha spiegato l’ex pm in una
conferenza stampa indetta nel 65esimo anniversario dell’uccisione del
Mahtma Gandhi. “Dobbiamo dare all’Italia un governo di pace”, ha aggiunto Flavio Lotti,
organizzatore della Marcia per la pace Perugia-Assisi e candidato di
Rivoluzione civile. “Tra l’altro ritirare le truppe dall’Afghanistan
comporterebbe un risparmio di spesa di 700 milioni di euro per il 2013,
mentre per acquistare gli F-35 il governo vuole licenziare 43mila
persone attraverso la riforma delle forze armate. Una riforma a cui ci
opporremo duramente”.
Niente guerre, insomma. Ma anche niente discriminazioni,
più giustizia sociale e una forte attenzione a temi come la tortura,
l’emergenza rifugiati, l’omofobia, il femminicidio. La Rivoluzione
civile si fa così. Ed è per questo che Ingroia ha firmato l’Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia di Amnesty International. “L’Italia
deve avviare una politica fondata sui diritti umani e sulla giustizia”,
ha detto ancora Lotti. “Per questo noi ci impegniamo ad aprire le porte
del Parlamento a una società civile responsabile, che si preoccupa del bene comune mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie risorse. Per noi di Rivoluzione civile guerra e miseria sono illegali e Antonio Ingroia,
che è un simbolo della lotta all’illegalità, è la risposta migliore ad
entrambe. Sfidiamo tutte le altre forze politiche a confrontarsi su
questi temi”.

Nessun commento:
Posta un commento