Ministro Di Pietro, il Tunnel del Brennero è un enorme e inutile perdita di tempo e di denaro pubblico e un’irreversibile distruzione del nostro ambiente.
Giovedì prossimo si aprirà in pompa magna un convegno in cui la società BBT (Brenner Basis Tunnel) con la complicità dell’Ordine regionale dei geologi e la sponsorizzazione della Provincia di Bolzano ci magnificherà “l’eccellenza del progetto pilota” dei 56 chilometri di galleria del Brennero. Al convegno sarà presente anche Antonio Di Pietro, ministro delle infrastrutture, più che mai entusiasta della prospettiva di dar via ai lavori di un’altra “grande opera”. Nell’occasione si aprirà gentilmente il dibattito alla partecipazione democratica: dalle 12 alle 13 potranno intervenire “le realtà politiche locali”.
In verità le “realtà locali”, nonostante la disinformazione sistematica su quanto si sta preparando per l’avvenire del loro territorio, hanno già cominciato a mobilitarsi autonomamente, a partire dagli abitanti dell’alta val d’Isarco. Da tempo e ora con più determinazione rifiutano la costruzione di un’opera che devasterebbe per sempre il loro territorio. Un’opera inutile (utile solo ai consorzi economico-finanziari che la progettano e si propongono di costruirla), perché la ferrovia attuale con gli opportuni ammodernamenti è da subito in grado di smaltire il trasporto ferroviario previsto, senza aspettare per decenni la costruzione del tunnel. Un’opera che per decenni ingoierebbe grandi risorse economiche, che verrebbero quindi sottratte ad altri settori di reale interesse pubblico (scuola e sanità prima di tutto). Un opera che non risolverebbe affatto i problemi della maggior parte degli utenti delle ferrovie, cioè i pendolari. Un’opera che dice di voler contribuire a far diminuire il trasporto su gomma e le sue emissioni di gas, ma che questo obbiettivo lo raggiungerebbe tra vent’anni; nel frattempo le farebbe aumentare avendo bisogno dei pedaggi autostradali per finanziarsi e provocando un enorme incremento di traffico a causa dei lavori e del trasporto del materiale di scavo.
Rifondazione comunista si unisce alla voce di quanti si oppongono a questo sperpero di danaro pubblico, mascherato da progresso, e vede con soddisfazione che, come in altre parti del paese, anche nella nostra provincia sta crescendo un movimento di cittadini decisi a prendere nelle proprie mani il proprio futuro, rifiutando progetti faraonici calati dall’alto sulle loro teste e sul loro territorio.
Al ministro Di Pietro vogliamo ricordare che i megaprogetti sulla TAV approvati dal governo Berlusconi senza coperture finanziarie hanno provocato una voragine di debiti di almeno 13 miliardi di euro, che il governo attuale ha dovuto inserire nella legge finanziaria. Nonostante tutte le chiacchiere questi progetti faraonici producono delle opere che costano un patrimonio e poi non si autofinanziano restando a carico di noi contribuenti.
Infine, in tempi in cui nessuno più osa negare che l’effetto serra provocato dai gas scaricati dall’attività umana nell’atmosfera sta provocando un innalzamento della temperatura media terrestre con conseguenze gravi sul clima, vorremo ricordare ai politici , anche a quelli locali, che perseverare nel seguire il vecchio modello di sviluppo economico può portare solo a disastri ecologici, sociali ed umani. È impensabile per chi ha in mente la salvaguardia del pianeta e quindi anche di questa nostra provincia, continuare a perseguire un modello di sviluppo basato su l’aumento esasperato della produzione di merci da trasportare di qua e di là per il pianeta. Che le lobbyes economico-finanziarie non riescano a vedere dove stanno trascinando il mondo è comprensibile, per niente giustificabile è la miopia del mondo politico.
Rifondazione comunista vede con grande favore la crescita del movimento di base che si oppone alla costruzione del tunnel del Brennero, sente di essere una componente interna a questo movimento e farà tutto quello che è nelle sue possibilità per farlo crescere fino a raggiunger il suo obbiettivo.
Fabio Visentin
Segretario provinciale di Rifondazione Comunista
Bolzano, 22.01.07
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