16 giugno 2009
Le elezioni presidenziali in Iran e i risultati annunciati da parte del governo iraniano danno ancora una volta la conferma della mancanza di democrazia nel nostro paese e ribadiscono
la non riformabilità della repubblica islamica.
In seguito alla denuncia di brogli elettorali da sabato sera tutto il territorio nazionale è teatro di manifestazioni e nelle ultime ore è diventato un vero e proprio campo di battaglia tra la popolazione civile e le forze di sicurezza. Si tratta di una vera e propria esplosione di tensioni che in realtà da tempo attraversano la società iraniana e che in questi ultimi anni si sono manifestate anche attraverso una crescita significativa nella mobilitazione dei lavoratori e degli studenti. La manifestazione “non autorizzata” di ieri a Tehran, che è proseguita tutta la notte sia nella capitale che nei grandi città, ha messo in discussione l’ “efficacia” della repressione messa in atto dal governo.
La guida religiosa Ayatollah Khamenei continua a sostenere la sua pedina Ahmadinejad a discapito della volontà popolare e con alti costi umani. La sola richiesta di rifare le elezioni non è sufficiente a garantire il ristabilimento della democrazia in Iran. E’ il fatto che il paese sia sottoposto a una guida religiosa con poteri praticamente illimitati che rappresenta il principale ostacolo alla democratizzazione del paese.
Noi sosteniamo le richieste del popolo iraniano e chiediamo insieme ad esso l’annullamento delle elezioni. E’ necessario creare le condizioni per lo svolgimento di nuove elezioni democratiche, a cui possano partecipare tutte le forze politiche e con la presenza di osservatori internazionali.
In questo momento molto duro per il popolo iraniano chiediamo a tutte le forze democratiche italiane, alle organizzazioni dei lavoratori e degli studenti, di sostenerci moltiplicando gli atti di protesta a supporto della lotta democratica del popolo iraniano.
*Ali Ghaderi è Responsabile Esteri Organizzazione dei Guerriglieri Fedayn del Popolo Iraniano, da molto tempo esule politico in italia, è anche dirigente di Rifondazione comunista.
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