Venerdì prossimo come tutte le forze politiche del centrosinistra Rifondazione comunista non parteciperà al “tavolo Maroni sulla convivenza”.
Non ci saremo per due semplici motivi. Perché non capiamo che cosa abbia a che fare il ministro degli interni con la convivenza in Alto Adige e ci sembra che questa proposta abbia il puro e semplice scopo propagandistico per aprire la strada agli esponenti locali della Lega. E perché non capiamo che cosa abbiano da insegnare in termini di convivenza civile un ministro e un partito che sono tra i principali artefici di una politica che ha scientificamente lavorato a suscitare allarme e paura tra la popolazione, predicando razzismo e xenofobia, scatenando le ansie e le paure dei più deboli tra la popolazione contro chi è più debole ancora. Non capiamo cosa abbia da insegnare in termini di convivenza civile chi si è strenuamente battuto per introdurre un “decreto sicurezza” che introduce discriminazioni razziste, criminalizza chi ha la sola colpa di cercare una vita dignitosa e pensa di gestire l’ordine pubblico con le ronde parafasciste. La guerra tra i poveri non è un modello di convivenza civile.
Fabio Visentin
Rifondazione comunista dell’Alto Adige
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