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23.3.11

comunicato stampa sulla Rem Tec di Sinigo - Rifondazione Comunista di Merano

Merano, 23.10.2011

Come gruppo Prc Merano esprimiamo solidarietà nei confronti degli abitanti dei quartieri di Sinigo, Postal e Lana, che subiscono le conseguenze delle lavorazioni specifiche di Remtec. Ci associamo alle critiche che da più parti (comitato di quartiere, gruppo Sinigorespira ecc.) sono state rivolte all'amministrazione comunale riguardo alla scarsa trasparenza con cui è stato gestito tutto l'iter che ha autorizzato l'insediamento dell'impianto per il trattamento di terreni inquinati nella zona a sud di Sinigo. Comprendiamo la rabbia dei cittadini per i disagi derivanti dal considerevole aumento del traffico pesante, dalle polveri che si sprigionano e dai rischi per la salute connessi al tipo di attività e per la dubbia efficacia delle prescrizioni e dei controlli decisi dall'Agenzia Provinciale per l'Ambiente. Le medesime critiche sono state puntualmente espresse dal consigliere Augscheller in una recente seduta del consiglio comunale.
Ci preme però sottolineare un altro aspetto, che va al di là della scelta discutibile del sito in cui dar corso a queste lavorazioni e del fatto di averle volute concentrare tutte lì, con tutte le implicazioni problematiche di cui si è detto: la questione Remtec è l'ennesima dimostrazione di come il profitto di pochi sia considerato prioritario rispetto a qualunque ragionamento sui disagi che la popolazione dovrà sopportare e sui danni che verranno arrecati al territorio. Non a caso – pur essendo stato stimato in circa 100.000 tonnellate il terreno annuo da bonificare in tutto il territorio provinciale – Remtec ha costruito un impianto molto più grande, in grado di bonificare 250.000 tonnellate di terreno inquinato, che ovviamente proverrà da altre regioni d'Italia e probabilmente anche dall'estero. Evidentemente un impianto in grado di trattare volumi più grandi è più redditizio, consente di bonificare materiale proveniente da altre province (le quali, piuttosto che veder nascere impianti equivalenti sul proprio territorio, sono disposte a pagare profumatamente questo servizio) e al momento, in regime di monopolio, consente all'azienda di non subire alcuna concorrenza nel settore e quindi di applicare tariffe più alte. E pazienza se chi vive nelle vicinanze di questo impianto dovrà pagarne le conseguenze! Al massimo si parlerà di qualche compensazione.
Questo è uno dei mille esempi che dovrebbero far riflettere anche i più accesi fautori del liberismo e, in generale, chi sostiene le ragioni del mercato a prescindere da qualunque vincolo, al punto da proporre la modifica dell'articolo 41 della Costituzione. Stiamo parlando di quell'articolo, troppo spesso disatteso, che nell'affermare il principio della libertà d'impresa, afferma anche quello della responsabilità sociale, laddove precisa che l'iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con il bene comune o pregiudicando la sicurezza delle persone.

PRC - Merano

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