A un osservatore attento non sarà sfuggito che sotto il palco della manifestazione in occasione dello sciopero generale ci stava un nutrito e “incazzato” gruppo di operai della fabbrica Irisbus di Avellino. Che ci stavano a fare a Bolzano questi lavoratori? Semplice, anche se drammatico. Il motivo è il progressivo smantellamento del tessuto industriale italiano. Questa volta tocca allo stabilimento Irisbus di Flumeri in provincia di Avellino, che produce autobus e che la FIAT vorrebbe chiudere, trasferendo la produzione in Francia e nella Repubblica Ceca, giocando in questo caso sulle basse retribuzioni dei lavoratori cechi, circa la metà di quelle dei lavoratori italiani. È grave che queste delocalizzazioni siano programmate da un’azienda, la FIAT, che da sempre ha goduto di enormi finanziamenti pubblici. È grave che ciò avvenga senza che il Governo trovi nulla da ridire da dire su questa operazione “piglia i soldi e scappa” e non intervenga a bloccare il trasferimento all’estero della produzione. Da tempo Rifondazione Comunista propone che le aziende che de localizzano la produzione siano obbligate a restituire allo Stato i finanziamenti pubblici che hanno ricevuto. È grave inoltre che la FIAT stia tentato di utilizzare la disperazione dei lavoratori irpini, che da due mesi percepiscono salari ridottissimi, trasferendoli a decine negli stabilimenti Iveco di Bolzano e Suzzara, cercando in questo modo di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri. È evidente che ci troviamo di fronte ad una precisa strategia della FIAT: cercare di contrapporre i lavoratori tra loro per distogliere l’attenzione dalla sua operazione di chiusura di stabilimenti e di trasferimento all’estero delle produzioni. La soluzione per i lavoratori di Irisbus non può essere quella di venire distribuiti nelle aziende del Gruppo FIAT del resto d’Italia: bisogna, invece, salvare lo stabilimento irpino garantendo gli attuali livelli occupazionali. Un Governo serio dovrebbe garantire le risorse economiche necessarie per il rinnovo e l’ammodernamento del parco autobus in Italia. Oltre il 60% degli autobus che circolano in Italia sono obsoleti e non rispettano nemmeno le leggi in materia di sicurezza (amianto ed emissioni inquinanti). Un Governo serio investirebbe nel trasporto pubblico a partire dal rinnovo del parco autobus garantendo così anche le commesse per le aziende del territorio italiano, tra le quali Irisbus. Questi sono gli interventi che un governo realmente interessato a far uscire il Paese dalla crisi economica in cui siamo piombati. Dal canto suo, la FIAT deve finalmente chiarire i contenuti del Piano Industriale Fabbrica Italia, precisando la missione industriale di tutti gli stabilimenti, i relativi investimenti e i livelli occupazionali. In questo caso, si tratta di chiarire gli obiettivi assegnati a FIAT INDUSTRIAL, la società che comprende la produzione di autobus e degli stabilimenti IVECO. Finora da Marchionne abbiamo sentito solo chiacchere. Dica chiaramente cosa intende fare per Flumeri, Termini Imerese, Suzzara, Brescia, Bolzano ecc… Rifondazione Comunista a Bolzano come a Suzzara e ad Avellino è al fianco degli operai, appoggiandone la lotta e le rivendicazioni.
Fabio Visentin
Federazione provinciale “Fausto Concer” di Rifondazione Comunista
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